RISULTATI PROVE INVALSI A.S. 2011/2012

 

CLASSI TERZE

PROVA DI ITALIANO

Il grafico N. 1 illustra i risultati   complessivi  della Prova Nazionale d’Italiano 2011- 2012 ottenuti dall'Istituto e confrontati con quelli della regione, del triveneto, e dell'Italia.

La media dei risultati complessivi delle classi terze dell’Istituto totalizza un 75,6 % di items corretti con un vantaggio di 2,4 punti percentuali rispetto ai risultati di classi/scuole con background socio-culturale simile (individuabile sulla tabella con il quadratino rosso).

Rispetto ai risultati regionali la cui media si situa intorno al 71 % di successo ma  che presentano un  range molto ampio di risultati possibili  che va dai 65 punti percentuali ai 77, rivelando un panorama scolastico molto variegato,  il nostro Istituto con il 76,6% di successo si pone  in posizione di vantaggio rispetto alla media regionale e nella fascia più alta dei risultati registrati.

La media raggiunta dalle classi terze risulta anche più alta  rispetto a quella raggiunta dal Nord-Est d’Italia che si situa al 72,6 di successo  e ancora migliore rispetto alla media nazionale che si situa  al 67,3 % di items superati correttamente. 

 

 

Il grafico N.2 illustra i risultati complessivi della prova d’Italiano rispetto al genere.

Come si può notare dal grafico, gli studenti maschi delle classi terze della scuola secondaria hanno totalizzato in media il 74,3% di items corretti mentre le ragazze hanno risolto correttamente il 77% degli stessi items di Italiano. Lo scarto è decisamente piccolo e rivela una preparazione sostanzialmente omogenea.

Il risultato degli studenti maschi della scuola risulta comunque superiore alla media regionale dei coetanei (71,2% di successo). Da notare anche qui l’amplissimo intervallo registrato tra i risultati regionali che va dal 64,3% al 77,8% di successo.

Il risultato medio degli studenti maschi della scuola accorcia il vantaggio rispetto alla media dei risultati dei coetanei del Nord-Est (72% di successo) ma è decisamente più alto della media nazionale dei maschi che si situa al 67% di items corretti.

Le ragazze con il loro 77% di items corretti si distanziano decisamente in vantaggio, rispetto alla media regionale delle compagne ( 70,7% di successo)  e si situano al di sopra dei migliori risultati per genere a livello regionale.

Più breve è lo stacco rispetto alla media femminile del Nord Est che realizza in media 73% circa di items corretti mentre netto è il vantaggio di 9 punti percentuali rispetto alla media nazionale che raggiunge  il 68% di risposte corrette.

 

 

Il grafico N.3 illustra il risultato della prova d’Italiano rispetto alla regolarità del percorso di studi per cui si differenziano gli studenti che sono nati nell’anno previsto dalla legislazione per l’inizio della prima primaria dagli altri che sono nati in anni diversi.

I dati riportati sul grafico evidenziano una differenza notevole tra i risultati ottenuti dagli studenti “regolari” e quelli non regolari. Circa il 77% di successo per i regolari contro un 57,5% di successo per gli studenti di età diversa, con una differenza di 19,5 punti percentuali tra le due categorie: la più ampia, sia rispetto alla forbice regionale (72% contro 65% circa), sia a quella del Nord Est (74% contro un 62% di media) e la forbice nazionale (68% di successo contro il 59,5% dei non regolari).

E’ un dato che se non ha pesato sui risultati complessivi dell’Istituto rivela il numero marginale degli studenti “non regolari” nella nostra realtà ma contemporaneamente evidenzia una situazione di svantaggio di questi ultimi rispetto agli standard raggiunti dai compagni “regolari” ben più severo di quello registrato a livello regionale, interregionale e nazionale per questa categoria di studenti. 

 

 

Nel grafico N.4 si possono confrontare i risultati complessivi percentuali della prova d’Italiano tra studenti italiani e studenti con cittadinanza diversa. Nel nostro Istituto l’intervallo tra i risultati dei due gruppi di studenti è di circa 11 punti percentuali, avendo totalizzato gli italiani circa il 76% di esercizi corretti contro il 65% circa dei compagni stranieri.

La differenza di risultati è consistente ma decisamente inferiore a quella verificata tra studenti con percorso regolare e studenti con età diverse da quella prevista ( quasi 20 pp.pp., vedi grafico precedente).

Leggermente inferiore l’intervallo tra i due gruppi a livello regionale (10 pp.pp.) ma le medie dei risultati ottenuti dai due gruppi  sono più basse di circa 4 punti percentuali gli italiani e 3 i non italiani rispetto ai totali  delle nostre terze.

Nel Nord Est la differenza di risultati si misura intorno ai 12 pp.pp., quindi sostanzialmente simile alla situazione dell’Istituto ma anche qui le medie di raffronto tra i due gruppi di studenti sono più basse rispetto a quelle dell’Istituto.

A livello nazionale gli studenti italiani totalizzano il 67% circa di items corretti contro il 61%  degli studenti non italiani. L’intervallo di risultato tra i due gruppi è decisamente più breve (6 pp.pp.) ma anche le medie di raffronto sono le più basse rispetto ai dati forniti dalla macroregione, dal Friuli Venezia Giulia e dal nostro Istituto. Ulteriori ambiti di approfondimento e riflessione sui risultati di questa indagine potrebbero emergere  dai confronti relativi alla consistenza numerica percentuale degli studenti stranieri nelle diverse realtà analizzate.  

 

 

La figura N.5 riporta in tre grafici i risultati complessivi percentuali della prova d’Italiano per gli studenti in uscita dalla classe terza della scuola secondaria inferiore, in tre annualità consecutive, finora analizzate in modo comparabile dall’Invalsi.

Sono riportati infatti i dati relativi alla Prova Nazionale del 2009/10, del 2010/11 e del 2011/12. Stabilito che tre annualità sono insufficienti per individuare una linea di tendenza abbastanza certa sugli standard dell’Istituto, queste  tuttavia si prestano già ad alcune osservazioni  sull’attenzione della scuola alle proposte di confronto e di valutazione del proprio operato.

Il primo dato evidente nella lettura comparata dei grafici è che i risultati percentuali complessivi delle classi terze dell’Istituto nelle tre annualità si pongono in posizione di vantaggio rispetto ai dati forniti dalle altre realtà analizzate: questo significa che la scuola ha contribuito sempre positivamente al raggiungimento dei dati più generali  registrati in regione, nel nord est e a livello nazionale.

Si può notare che i risultati migliori tra le tre annualità sono stati raggiunti dall’Istituto nel 2010/11, quando a parità di tipologia di esercizi (non in numero) rispetto all’anno precedente ai ragazzi è stato dato più tempo per eseguirli. Ma anche a livello regionale, macroregionale e nazionale il balzo in avanti dei risultati, rispetto al 2009/10  risulta evidente e cospicuo. Nell’ultima annualità analizzata, cioè quella relativa al 2011/12, i risultati denotano una specie di frenata con qualche leggera perdita: 0,5% a livello di Istituto e 1% a livello regionale rispetto ai valori raggiunti nel 2010/11 mentre un leggero vantaggio di 0,5 pp.pp. si registra nel triveneto e un vantaggio di 1,5 pp.pp. si verifica a livello nazionale.

 La prova nazionale di quest’ultima annualità, si caratterizza per l’aumento della tipologia di testi da analizzare negli stessi tempi dati l’anno precedente. In pratica se l’anno prima i ragazzi avevano analizzato un testo narrativo, un testo espositivo e quesiti grammaticali in 75 minuti per un totale di 86 items ( nel 2009/10 erano stati 66 items in 60 minuti), nel 2011/12 in 75 minuti hanno analizzato un testo narrativo, uno espositivo, un testo definito “non continuo”in quanto informativo attraverso codici diversi, e quesiti grammaticali per un totale di 88 items, alcuni dei quali a risposte aperte.

Un altro dato che si evidenzia con la lettura comparata dei tre grafici  a livello nazionale è la crescita costante di risultati positivi dal 2009/10 ad oggi pur con margini diversi nelle due ultime annualità.  

 

 

La figura N.6 riporta il dato più interessante al fine di valutare il lavoro fatto nella  secondaria in tre anni di scuola: i due grafici infatti riportano i risultati della prova d’Italiano fatta dalle stesse classi di ragazzi in prima nel 2009/10 e in terza nel 2011/12. La tipologia di esercizi ovviamente è rapportata  agli standard previsti per l’età per cui i risultati possono essere considerati a ragione affidabili.

Il dato immediatamente visibile è un generale progresso di risultati a tutti i livelli di comparazione per cui sia a livello nazionale, sia a livello di macroregione e regionale, sia a livello d’istituto,  in misure diverse, il miglioramento delle prestazioni in uscita è evidente.

Ad un’analisi più puntuale, la percentuale di successo raggiunta dai ragazzi di terza nel 2011/12, pari al 75,5% rispetto al 67% registrato in prima sugli stessi ragazzi evidenzia un progresso di 8,5 pp.pp., in lieve vantaggio rispetto alla situazione in regione che pure registra un progresso di  7 pp. pp. partendo da una media di 64% di successo nei ragazzi nelle classi prime e arrivando al 71% di successo per gli stessi ragazzi tre anni dopo.

 Nel Triveneto i risultati relativi alla Prova Nazionale registrano un 73% di successo nella prova d’Italiano mentre gli stessi ragazzi tre anni prima totalizzavano il 63,5% di items corretti. Il progresso di risultati qui è pari a 9,5 pp. pp.: il più alto.

A livello nazionale si parte da un 61% di successo in prima per arrivare al 67% di risultati positivi in terza, con un progresso che conta 6 pp. pp.

Da sottolineare il fatto che situandosi il nostro istituto in una fascia medio-alta di risultati, questi  hanno contribuito finora ad alzare tutte le medie, sia quella regionale che di macroregione che quella nazionale. 

 

 

La figura N. 7 riproduce un istogramma che evidenzia l’incidenza della variabilità sui risultati tra le classi e dentro le classi che hanno svolto la Prova Nazionale. Come si può notare le quattro colonne di dati sono raggruppate a due a due perché confrontano i dati dell’Istituto con quelli della media nazionale e presentano due situazioni ben distinte. L’incidenza della variabilità tra le classi sia a livello d’Istituto che a livello nazionale, pur con qualche differenza a nostro vantaggio, si posiziona intorno ai 10 pp. pp., denotando una bassa incidenza  sui risultati  forniti dalle classi nel loro complesso, mentre l’incidenza della variabilità all’interno delle classi  è decisamente più alta  situandosi intorno ai 90 pp. pp.. Questa volta l’Istituto ha un valore leggermente più alto rispetto alla media nazionale, denotando forse una maggiore variabilità (e complessità) di situazioni da mediare con la didattica.

 

 

La figura N. 8 mette a confronto tre annualità relative all’incidenza della variabilità tra le classi e dentro le classi nelle Prove Nazionali del 2009/10, 2010/11 e 2011/12.

Appare evidente come le situazioni del 2009/10 e 2011/12 presentino delle similitudini pur con margini diversi rispetto alle medie nazionali e come il 2010/11 si differenzi  presentando valori decisamente più alti nell’incidenza della variabilità tra le classi rispetto i valori nazionali (24% su 17%) mentre all’interno delle classi l’incidenza arriva al 76% contro l’84 della media nazionale.

 

 

La figura N. 9 mette a confronto due istogrammi relativi all’incidenza della variabilità tra classi e nelle classi riferiti agli stessi ragazzi in entrata ed in uscita dalla scuola secondaria inferiore. Nell’istogramma in basso sono riportati i valori della  prima classe della scuola secondaria ( rilievo del 2009/10) e in alto i valori della classe terza (rilievo del 2011/12). Come si può notare l’incidenza della variabilità tra le classi in prima  è quasi pari a zero contro una media nazionale di 5 pp. pp., mentre all’interno delle classi l’incidenza della variabilità è pari a 100 pp. pp. contro i 90 della media nazionale.

Tre anni dopo l’incidenza della variabilità tra le classi è decisamente aumentata da 0 a 9 pp. pp. ma più bassa della media nazionale che si situa ad 11 pp. pp.. L’incidenza della variabilità all’interno delle classi invece è diminuita di 9 pp. pp. circa  rispetto alla situazione delle prime, mentre la media nazionale rimane invariata intorno ai 90 pp. pp. in entrambi i rilievi. Anche questo confronto  rivela  il il tipo di mediazione didattica svolto nel triennio della secondaria e la sua qualità, tenendo conto che i valori sulla variabilità in terza sono in linea con quelli nazionali ma i risultati in percentuale sono decisamente migliori.

 

Nella figura N. 10 si esplicitano in un istogramma i valori percentuali raggiunti  dai ragazzi nelle diverse tipologie di testi ed esercizi di cui è composta la Prova Nazionale 2011/12 raffrontati con i valori medi raggiunti negli stessi esercizi a livello nazionale. Come si può notare immediatamente, tutti i valori raggiunti a livello di Istituto sono superiori  alle medie nazionali:  di 1,5 pp. pp nel testo narrativo (il margine più modesto) agli 8,5 pp. pp. nel testo espositivo, i 9,3 pp. pp nel testo non continuo (l’esercizio novità di questa rilevazione), agli 8,5 pp.pp. nella grammatica.

Il punteggio percentuale più alto è stato totalizzato nell’esercizio relativo al testo non continuo (79,30 pp. pp su  70 della media nazionale). L’esercizio proponeva di ricavare diverse informazioni da un biglietto ferroviario. Il punteggio più basso è stato registrato sull’analisi del testo espositivo (73,10 pp, pp. su 64,60 di media nazionale). Si trattava di comprendere le informazioni di un testo scientifico. 

 

 

L’immagine N.11 riproduce tre grafici che illustrano i risultati della Prova Nazionale 2010/11 relativi alle percentuali  di successo ottenute dai ragazzi di terza nei diversi esercizi proposti. I valori che si possono leggere a livello d’Istituto sono confrontati con le medie ottenute in regione, nel Triveneto e a livello nazionale per la stessa tipologia di  esercizi. Possiamo utilizzare i valori d’Istituto e quelli nazionali di questa prova per operare una comparazione con i risultati ottenuti nella Prova Nazionale 2011/12.

Sappiamo che la prova del 2010/11 è stata quella che ha dato i risultati migliori per l’Istituto negli ultimi tre anni (vedi commento immagine N.5) anche se sono presenti solo due tipi di testo analizzati e la grammatica mentre nell’ultima Prova ne sono stati analizzati tre più la grammatica. Nella Prova del 2010/11 il risultato più alto è stato  ottenuto nella comprensione del testo narrativo (81 % circa di items corretti sui 75,5 della media nazionale, con un vantaggio di 5,5 pp. pp.) e il risultato meno alto si è totalizzato sempre sul testo espositivo-argomentativo, come nell’ultima prova ma con un punteggio di quasi 79 pp. pp. su 71,3 di media nazionale. L’intervallo tra i due dati è di 7,7 pp. pp., minore rispetto agli 8,50  dell’ultima Prova in cui l’Istituto ha totalizzato il 73,10% di items corretti sui 64,60 della media nazionale.

 

La figura N.12 riporta l’istogramma che riassume i dati relativi alle diverse competenze linguistiche raggiunte dai ragazzi di terza e verificate nella Prova Nazionale sia a livello di scuola che a livello nazionale. E’ ovvio che se la prova in generale ha avuto un margine di successo del 75,6% anche le singole competenze avranno margini di valutazione in linea con questo risultato ma è interessante notare dove ci sono stati i margini più alti e quindi quali sono le competenze più forti che i ragazzi hanno evidenziato. Dai dati riportati la competenza più forte risulta quella di INTERPRETARE E VALUTARE TESTI (84,20% su 75,50% di media nazionale), subito seguita dalla competenza di INDIVIDUARE INFORMAZIONI (82,20% su 72,40% di media nazionale), la RIFLESSIONE SULLA LINGUA è al terzo posto con il 74,80%  sul 66,70% di media nazionale e per ultima la competenza di RICOSTRUIRE IL SIGNIFICATO DEL TESTO (cioè riprodurre con parole proprie ma in modo corretto ed esauriente un messaggio) con il 69,60% di risultati sul 62,40% di media nazionale. Un altro aspetto interessante è che questo ordine di “classifica” delle competenze, valido per il nostro Istituto, sia condiviso, se pur con margini di punteggio diversi, anche a livello nazionale.